«La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici –
a questa “arte dell’accompagnamento”,
perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali
davanti alla terra sacra dell’altro.»
Papa Francesco
L’accompagnamento spirituale si stabilisce entro una relazione dinamica tra due persone in cammino, di cui una ha maturato già una lunga esperienza di ascolto e di discernimento della Parola di Dio, nella certezza della presenza viva del Signore Risorto. È orientata a comprendere un itinerario, aprire a scelte di vita o a decisioni nel quotidiano che siano fedeli al progetto che il Signore ha su ciascuno di noi, nella massima libertà che ciascuno di noi dispone, riponendola nelle mani di Dio.
L’accompagnamento spirituale apre a momenti di crescita personale umana e spirituale, dove nell’umano c’è tutta la ricchezza intrinsecamente unita alle fragilità della persona umana.
L’ascolto accogliente, attento e profondo, scevro da qualsiasi forma di giudizio, interpretazione o suggerimento non richiesto, pone l’accompagnatore ad essere imitatore di Giovanni Battista che afferma: «Egli deve crescere e io invece diminuire» Gv 3,30.
«L’ascolto non è più un’azione di «obbedienza» (dal latino ob-audire),
ma di «accompagnamento» che dà non senso ma emozione alle cose che si fanno.
L’ascolto crea un ambiente più che comunicare un messaggio.»
padre Antonio Spadaro
È possibile farsi accompagnare da una guida spirituale, contattando il Centro Camilliano di Formazione, decidendo insieme alla guida un ritmo ordinato di colloqui che può essere mensile, bimestrale o trimestrale.
Sono a disposizione padre Danio Mozzi e padre Pierpaolo Valli.