Proporre un corso di counselling triennale in un tempo di emergenza potrebbe far sorgere alcuni dubbi: le persone già così affaticate da questo periodo come possono impegnarsi in un percorso formativo di 950 ore comprensivo di ore d’aula e pratica supervisionata? Dove trovano le energie? E la motivazione?

Se è vero che ogni realtà ha sempre due prospettive di lettura, potrebbe proprio essere questo il momento opportuno per frequentare un corso di counselling abilitante la professione di counsellor: la fragilità, la paura, l’incertezza che viviamo e che osserviamo nelle persone può diventare la motivazione per formarsi, in modo professionale, alla relazione di aiuto.

Il corso per diventare counsellor professionista prevede una formazione specifica nell’acquisizione delle principali tecniche di counselling (ascolto, empatia, riformulazione) e nella padronanza di un processo capace di attivare un cambiamento nel cliente che vive delle difficoltà relazionali nel proprio presente.

Visto in questa prospettiva, la frequenza del corso di counselling è una risposta concreta all’emergenza, che nasce dalla convinzione che il processo di counselling possa essere una risorsa attivabile in questo tempo di pandemia, per rendere le persone capaci di vivere questo tempo come opportunità e risorsa.

Il nostro corso si struttura in tre anni, con una frequenza di due giorni al mese (con sospensione luglio e agosto), con orario 9.30-17.00.
Le lezioni si svolgono in presenza, sempre che sia permesso dalla legislazione italiana che vigila sull’emergenza Covid.
In caso di necessità da indicazioni del DCPM le lezioni si svolgeranno on line.

Sono previsti due indirizzi:

  • il corso per counsellor professionista ad approccio umanistico/integrato
  • il corso ad orientamento pastorale.

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